Ristorante V. Beni - Pisa
Per cosa stia la V. non saprei, però sono ritornato da Beni (in Piazza Chiara Gambacorti, o meglio Piazza la Pera, a Pisa) dopo parecchio tempo che mancavo. Il locale non è cambiato, piccolo, accogliente, di gusto, pochi coperti (forse 30). Beni continua a proporre una propria idea di cucina di alta qualità e "minimo impatto": pochi ingredienti nei piatti per esaltare le materie prime freschissime, pochi trucchi. Il risultato è un menù ottimo ma a volte leggermente ripetitivo. Il menù non c'è, o meglio, ti viene raccontato dal maitre Damiano che ti decrive i piatti della serata con un piacevole birignao. Grande novità la carta dei vini, prima assente, ora piuttosto dotata e ovviamente molto raccontata, come nello stile del ristorante. Il menu della serata:
- uno sformatino di zucca alla noce moscata con una fondutina di pecorino e tartufo primaverile veramente piacevole
- ravioli ripieni di rombo e ricotta con sughino di seppia e pomodoro, leggermente sbilanciati: pasta ottima e sottile, ripieno che non si sentiva insieme al sugo più saporito - ma molto buono. In effetti io non sono un amante dell'abbinamento pesce-ricotta, volendolo mantenere servirebbe forse un sugo più leggero.
- Trancetti di rana pescatrice allo scalogno e pomodoro. Ottimi senza se e senza ma.
- Sorbetto alla mela verde al calvados. Paradisiaco.
- L'antipasto calamari e seppie con radicchio
- I ravioli di carciofi con sugo di carciofi e pancetta erano buoni ma poco amalgamati col sugo
- I filetti di mormora al cartoccio con pomodorino e vongole entrano a pieno diritto nella mia personale top ten di sempre
- Prezzo: 50 euro a chiorba per una cena di 4 portate con vino (ribolla gialla del Collio) da 21 euro.
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